Scheda 01

1. Scorcetoli

La chiesa parrocchiale di Scorcetoli dedicata a Sant’Andrea, venne edificata nel corso del XV secolo, e censita negli estimi del 1470-71 come cappella dipendente dalla Pieve di Sorano. Eretta in parrocchia nella seconda metà del XVI secolo, è oggi caratterizzata da eleganti forme settecentesche impreziosite da un apparato decorativo in stucco che arricchisce sia il disegno della facciata che le pareti interne. L’intera decorazione è caratterizzata dai modi tipici del Settecento lunigianese, con altari in stucco dipinto alternati ad altari e arredi in marmi policromi, ed una trabeazione continua che anima le pareti e lo spazio absidale.

Purtroppo a causa del sisma l’edificio necessita sia di un consolidamento strutturale, da effettuarsi tramite l’inserimento di catene d’acciaio, che del ripristino delle lesioni e di parte degli intonaci.

 

 

 

 
 

 

 

 

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Scheda 02

2. Ponticello

La chiesa di San Rocco è un oratorio che oggi fa parte della parrocchia di Scorcetoli e risale, come attestano i documenti, al XVII secolo. E’ un edificio di dimensioni considerevoli e di particolare rilevanza architettonica: sull’unica grande navata, coperta da una volta a botte, si erge nella parte terminale una cupola con tamburo e lucerna; nella stessa navata che si conclude con un abside semicircolare, insistono gli altari laterali con pregevoli arredi in marmo. Le pareti decorate ed affrescate sono animate da modanature in stucco e da paraste che scandiscono lo spazio.

A causa del sisma, l’edificio necessita sia di un consolidamento strutturale, da effettuarsi tramite l’inserimento di catene d’acciaio, che del ripristino delle lesioni e di parte degli intonaci.

 

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Scheda 03

3. Ceserano

La chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo, di particolare importanza pastorale, unico edifico religioso del borgo, si trova sullo spartiacque dei torrenti Bardine ed Aulella, su un promontorio denominato Castello, emergente dal crinale. Di antichissima memoria, è citata nel XIII secolo come cappella dipendente dalla Pieve di Soliera, mentre nel 1568 è già citata nei documenti come parrocchia autonoma.

La facciata a capanna è priva di decorazioni, se si esclude il bel portale in arenaria settecentesco, tipico prodotto dalle maestranze attive in quel periodo nella Lunigiana Orientale.

L’interno, ad unica navata, e a tre campate, irregolari, è decorato secondo i modi tipici del Settecento lunigianese, con altari in stucco dipinto e una trabeazione composita e continua che anima le pareti e lo spazio absidale. L’effetto scenografico dell'insieme è accentuato dalla grande edicola contenente il simulacro policromo del venerato patrono Bartolomeo posta al centro dell’abside al di sopra di un bel coro ligneo.

Purtroppo a causa del sisma l’edifico necessita sia di un consolidamento strutturale tramite l’inserimento di catene d’acciaio, che del ripristino delle lesioni e di parte degli intonaci.

 

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Scheda 04

4. Pieve di Viano

La Pieve di Viano, dedicata a San Martino, è situata lungo il tracciato dell’antica Via Clodia che da Luni andava a Lucca. La sua fondazione si fa risalire a prima del 981, anno in cui Ottone II, la cedette al vescovo di Luni. Dell’antico edificio medievale non sono rimaste tracce visibili: oggi, infatti, la chiesa presenta una pianta basilicale a tre navate e quattro campate, un interno ricco di decorazioni pittoriche e a stucco, arredi marmorei contraddistinti in particolare da forme di gusto barocco. Le trasformazioni più recenti dovute ai numerosi restauri, sia quelli ottocenteschi che quelli novecenteschi, eseguiti dopo il terremoto del 1920, non hanno inciso in modo drastico sull’evoluzione stilistica tardo barocca né hanno occultato le importanti tracce di un passato rinascimentale. La Pieve accoglie in facciata, una pala marmorea quattrocentesca (in origine era la pala dell’altare maggiore) raffigurante la Madonna con il Bambino e Santi, mentre al suo interno custodisce un’opera estremamente significativa nel panorama rinascimentale lunigianese: la statua marmorea raffigurante la Madonna con il Bambino dello scultore fiorentino Andrea di Francesco Guardi.

L’evento sismico ha danneggiato l’altare maggiore, nel quale si sono verificati distacchi importanti della parte superiore, che hanno rovinato, cadendo, le parti marmoree della mensa. Inoltre si sono verificate lesioni nella cappella di destra e manifestati cedimenti che necessitano di opportuno consolidamento delle fondazioni della cappella stessa.

 

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Scheda 05

5. Massa - Borgo del Ponte

L’oratorio di Santa Lucia, sito in località detta Colle, oggi dipendente dalla parrocchia di San Martino in Borgo del Ponte, risale al XV secolo; i documenti più antichi lo descrivono come un oratorio di piccole dimensioni dipendente dalla Pieve di San Pietro. L’oratorio ha mantenuto dimensioni ridotte (con l’altare maggiore e un solo altare laterale) fino al 1745 anno in cui venne sostanzialmente ampliato e venne realizzato il nuovo altare maggiore (gli altari laterali salirono a due). Nonostante le trasformazioni successive, ha mantenuto un impianto decorativo di impronta settecentesca, nel quale spicca, per dimensioni e per qualità di disegno e materiali utilizzati, l’altare maggiore, oggetto negli anni scorsi di un accurato restauro. La chiesa di Santa Lucia è, ancora oggi, oggetto di particolare devozione: tutta la città concorre con grande partecipazione nel giorno della festività della santa a cui è dedicato. Custodisce ancora oggi opere pregevoli come il dipinto su tela, raffigurante la Madonna di Guadalupe, restaurato recentemente.

Purtroppo a causa del sisma le volte della chiesa che ricoprono la navata e il presbiterio, hanno subito, pur senza crollare, danni gravissimi, riportando lesioni che richiedono un intervento di consolidamento importante per scongiurare nuovi crolli.

 

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Scheda 06

6. Pariana

L’oratorio di Santa Croce, è situato lungo la strada che da San Carlo sale a Pariana, adiacente al cimitero. Il piccolo edifico ad unica navata, venne eretto nel XV secolo e dedicato all’ “Invenzione della Santa Croce”, e reca in facciata la data 1669, anno del suo ampliamento. Al suo interno lo spazio è organizzato ad aula unica, con un solo altare addossato alla parete, impreziosito da un affresco raffigurante la “Deposizione dalla Croce”, evidentemente preesistente alla sistemazione dell’altare attuale, rispetto al quale appare decentrato. L’affresco, importante testimonianza della pittura massese del XVI secolo è rimasto a lungo nascosto da una pala d’altare, ed è tornato alla luce dopo il furto avvenuto negli anni 70 della pala che lo ricopriva. Di buona qualità e di particolare interesse nel panorama locale, l’affresco è stato restaurato alla fine degli anni 90.

L’edifico dichiarato inagibile, versa in gravi condizioni e necessita di urgenti lavori di consolidamento e restauro.

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Scheda 07

7. Caglieglia

La chiesa di Caglieglia, dedicata a Santa Maria Assunta, oggi appartenente alla parrocchia di Casette, è l’unico edificio di culto del piccolo borgo della montagna massese. La chiesa, che nel 1796 divenne cappellania curata, era già esistente nel secolo precedente, poiché secondo i documenti nel 1660 venne sostanzialmente ampliata. L’edificio con facciata a capanna, priva di decorazioni, fatta eccezione per l’elegante portale in marmo bianco, presenta l’interno ad unica navata con volta a botte ed abside semicircolare.

Purtroppo il sisma ha fortemente danneggiato la volta che dovrà essere demolita e ricostruita. Attualmente la chiesa è inagibile con grave disagio per la popolazione.

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Scheda 08

8. Mulazzo - Pozzo

La chiesa di Pozzo intitolata a San Giorgio esisteva già nel 1276, quando nelle Decime Bonifaciane è ricordata tra le cappelle dipendenti dalla antica Pieve di Sorano. Venne eretta in parrocchia autonoma prima del 1568. Oggi la chiesa, ancora sede di parrocchia, appare architettonicamente come il frutto di numerose trasformazioni che hanno nei secoli ingrandito ed adattato a nuove esigenze l’antica cappella duecentesca. L’aspetto attuale dipende in particolare dalla grande risistemazione avvenuta nel 1876: la chiesa è ad unica navata ed abside quadrilatera, con lo spazio interno scandito da semi pilastri sagomati, ingentilita da decorazioni a stucco che impreziosiscono la volta e le pareti. La facciata ha linee semplici con due lesene laterali che terminano in un timpano segnato da un profondo cornicione sagomato.

Per rimediare ai danni causati dal terremoto, sarà necessario intervenire sulla struttura, inserendo catene d’acciaio, ripristinare le lesioni diffuse ripristinare parte degli intonaci danneggiati.

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Scheda 09

9. Castevoli - Pieve di San Martino

Antico edificio plebano, posto lungo un importante tracciato viario, che univa come variante attestata alla via Reggia, la valle Padana con Bolano e il litorale lunense, documentato già dal X secolo, quando il marchese Oberto Opizzo I nel 998 restituì al vescovo Gottifredo quattro pievi, tra le quali viene elencata anche Castevoli (Plebs Vicus Casteuli). Oggi l’edifico appare come il risultato di numerosi rifacimenti che si sono succeduti nel tempo, sia per ammodernare la struttura, che per riparare ai danni dovuti ad un importante movimento franoso che aveva a lungo interessato una parte del terreno di fondazione. L’aspetto attuale nella sua composizione spaziale e negli aspetti decorativi è improntato al gusto settecentesco. La pianta ha sviluppo longitudinale ad unica navata scandita in quattro parti da arconi che sorreggono le volte a vela, termina con un coro a pianta quadrata. Il fonte battesimale è formato da una grossa conca semisferica in arenaria coperta da una cuspide piramidale in legno, posta su una base a capitello rovesciato.

A causa del terremoto si sono aperte evidenti e preoccupanti lesioni. E’ necessario rinforzare le fondazioni in alcuni punti, regimentare le acque piovane e ricostruire parte della muratura.

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